Nel 1983 Apple realizza un prototipo di telefono fisso con un ampio display controllabile tramite pennino e, ovviamente, di colore bianco.
Il "primo" iPhone
Il design è curato dalla Frog Design Inc. di Hartmut Esslinger, più noto alle cronache Apple per aver contribuito in modo sostanziale all’Apple IIc, il primo computer portatile della casa di Cupertino.
Harmut Esslinger
Esslinger ha sempre affermato:
“La funzionalità pura lascia spazio alle emozioni… La forma segue l'emozione…”
in linea con quanto perseguito da bigA e da Jobs:
“Apple thinks “thirst” not “glass of water;” an electronic device as a cultural and human statement not just a piece of plastic and technology.” [Apple pensa al bisogno (sete) e non alla soluzione in se (bicchere d’acqua); un dispositivo elettronico come cultura e affermazione umana, e non semplicemente un insieme di plastica e tecnologia]
Esslinger cattura l’attenzione di Jobs riuscendo a strappare un contratto da 1milione di dollari l’anno per trasformare la società da start-up della Silicon Valley a brand mondiale… eh si, la casa di Cupertino pensava già allora ad una strategia per diventare icona stessa del mondo IT.
Così la Frog Desing crea il famoso “Snow White design language”, che ha permesso ai computer della Mela degli anni’80 di avere un design innovativo e compatto tanto da renderli icona del loro tempo. Lo “Snow White design language” ottenne il premio “Design of the Year” dalla rivista Time nel 1983 e venne utilizzato anche per la realizzazione del mitico Macintosh.
Snow White design language
Nella sua continua attività di ricerca, Esslinger crea anche un prototipo di tablet monocromatico che utilizza, sostanzialmente, la stessa tecnologia del “primo iPhone”.
Il primo Tablet Apple
La sinergia tra il designer e il carismatico co-fondatore di Apple continua anche quando quest’ultimo abbandona Apple (1985)- Esslinger, infatti, lo segue in NeXT e diventa un po’ il padre stilistico dell’innovativa famiglia di calcolatori partorita dalla geniale mente di Steve, tanto che i principali brevetti inerenti il Design dei prodotti NeXT (identificati dal prefisso “D”), tra i quali: “Central Processing Unit”, “Computer Housing”,“Computer Monitor”, e “Mouse for a Computer”, sono tutti a sua firma.
Una pagina del brevetto del design del NeXTCUBE
Tutte queste rarità stanno oggi tornando alla luce grazie al lavoro di valorizzazione della Stanford University sul materiale donato da Jobs al suo rientro in Apple nel 1997.
Il tutto era stato conservato e raccolto dalla casa di Cupertino al fine di realizzare un museo ufficiale, ma Steve decise di cancellare il progetto, in linea con la sua azione di tagliare i ponti con il passato nella creazione della “nuova” Apple.