Apple comincia ad accarezzare l’idea di portare il proprio sistema operativo su piattaforma Intel addirittura nel 1985, poco dopo il licenziamento di Jobs, con una proposta dell’allora direttore agli investimenti strategici Dan Eilers.
La cosa, però, resta nel limbo fino al 1992, anno in cui Microsoft rilascia Windows 3.1 che diventa, rapidamente, il software più venduto di sempre. Apple vede minacciate le proprie quote di mercato dal nuovo sistema Microsoft, non tanto dall’ambiente a finestre in se (meno user-friendly del proprio Mac OS) ma quanto dalla forza dirompente che può scatenarsi dal connubio tra i PC e Windows. Ma non è la sola.
Infatti anche Novell è sugli attenti ed è particolarmente preoccupata per l’atteso Windows NT che dovrebbe andare a contrastare il dominio del proprio NetWare nel settore dei sistemi operativi di rete. Inoltre Novell è già impegnata nel modernizzare GEM, la User Interface entrata nella sua sfera dopo l’acquisizione di Digital Research, al fine di farne una valida alternativa a Windows. L’operazione però non riesce, sia per le difficoltà incontrate sia per il disinteresse del suo management che non vuole grane con Apple, visto che la casa di Cupertino, in passato, aveva avviato una causa contro Digital Research per presunto plagio del proprio sistema.
Novell cancella il progetto GEM (e ViewMAX/3, la shell di cui doveva essere dotato il Novell DOS 7) ed incarica il suo Vice President addetto al Marketing, Darrell Miller, di contattare John Sculley (CEO di APPLE) per proporgli un accordo per lo sviluppo congiunto di una versione Mac OS per piattaforma Intel.
Apple accetta la proposta e il 14 febbraio del 1992 formalizza con Novell l’accordo per il porting del sistema della Mela su i486: nasce il progetto Star Trek, a cui vengono assegnati 4 ingegneri provenienti da Novell e 14 da Apple. Anche il CEO di Intel, Andy Groove, benedice l’accordo, preoccupato dell’inarrestabile ascesa di Microsoft.
Star Trek, il nome è ispirato alla famosa saga televisiva
La roadmap di “Star Trek” prevede un primo prototipo funzionante per il 31 ottobre dello stesso anno, ma la cosa si rileva tutt’altro che semplice. Infatti il kernel e le parti principali di Mac OS (System 7) sono scritte in assembler, in modo da sfruttare al meglio le potenzialità della piattaforma di riferimento Motorola, ma ciò costringe a una sua completa riscrittura per il set di istruzioni CISC dell’i486. Altre parti, come la UI, sono più semplici da convertire, essendo quasi interamente scritte in Pascal.
Un ulteriore questione particolarmente spinosa risiede nel fatto che Mac OS è progettato per essere ospitato sulla ROM dei computer di Cupertino, ma una soluzione analoga è assolutamente impraticabile per i PC (sia per i costi che per la necessità di un upgrade all’architettura), costringendo i tecnici a simularne il funzionamento tramite una ROM Software che viene caricata allo start-up del sistema.
Nonostante tutte le difficoltà, il team di sviluppo riesce ad essere in linea con la Roadmap stabilita e il primo dicembre del 1991 il management Apple osserva con stupore il classico Finder girare su un comune PC. Ma gli ingegneri sono andati addirittura oltre: QuickDraw GX e QuickTime sono anch’essi stati portati su piattaforma x86.
A questo punto la palla passa al Management di Apple, con il coinvolgimento di Novell, che deve decidere come passare allo stadio successivo (si racconta che i tecnici beneficiarono di una vacanza premio in Messico), ma il nuovo CEO Micheal Spindler si mostra particolarmente scettico rispetto al progetto, anche se, bisogna riconoscerlo, le sue preoccupazioni erano tutt’altro che campate in aria.
Prima di tutto i costi: si pensi che per completare “Star Trek” vennero stimati 18mesi lavorativi e la necessità di un budget di 20milioni di dollari. Inoltre un’indagine di mercato appena conclusa, evidenzia che i produttori OEM di PC, pur essendo interessati al nuovo sistema, hanno una serie di accordi con Microsoft che li costringe a pagare una royalty per ogni unità venduta, indipendentemente dal sistema operativo montato (cosa, questa, che poi portò a una lunga serie di cause legali). Ma Microsoft è anche il produttore della più importante suite Office per Mac, di cui Apple non può assolutamente fare a meno e una sua eventuale cancellazione (rumors che cominciò a circolare) causerebbe un danno difficile da quantizzare.
Sempre sul lato software, inoltre, è bene precisare che “Star Trek” era stato pensato per essere “source-compatible” e non “binary-compatible”, il che significava che le applicazioni esistenti andavano ricompilate per ogni specifica piattaforma. Ciò, ovviamente, rappresentava una grossa preoccupazione per i produttori di software che non erano in grado di prevedere costi e tempi dell’operazione.
Tutto questo porta Apple a cancellare il progetto “Star Trek” nel 1993, riallocare le risorse sul porting di System 7 per PowerPC, mentre Novell non può far altro che accettare la scelta e abbandonare definitivamente l’idea di rivaleggiare con Microsoft nel settore delle GUI, e, di li a poco, anche in quello degli OS e delle suite Office.
Apple cerca comunque un modo per capitalizzare quanto sviluppato per “Star Trek”, in particolare in funzione al progetto Raptor, pensato per creare un nuovo OS cross-platform. Ma Raptor stesso non viene portato avanti, così come il suo successore Copland, che avrebbe dovuto rivoluzionare il mondo della Mela ma viene abbandonato in favore di Rhapsody (OpenSTEP based).
Toccherà a Jobs, una volta rientrato in Apple nel 1996, completare l’auspicata transizione verso l’architettura Intel con Mac OS X Tiger (v. 10.4.4, 2005/2006) e, addirittura, annunciare il supporto unico ad essa nel prossimo futuro.
It's True!, Jobs annuncia Mac OS X su piattaforma Intel