La storia di OpenOffice/ LibreOffice comincia in Germania nel 1984, quando Marco Boerries (classe 1968) crea StarDivision ad Amburgo: l’obiettivo del 16enne è quello di creare un word processor alternativo a WordStar che viene battezzato StarWriter.
Marco Boerries
Il word processor, scritto nativamente per lo Zilog Z80, viene portato su CP/M per lo Schneider CPC 464 (brand tedesco che commercializza in Germania la soluzione Amstrad) e sul Commodore 64 in Microsoft BASIC. Verso la fine degli anni ‘80 da StarWriter si passa progressivamente a StarOffice e le piattaforme di riferimento diventano il DOS, OS/2 e Microsoft Windows, grazie all’utilizzo delle librerie C++ cross-platform StarView.
StarWriter Compact 2.0, 1993
Nel 1998 la svolta: StarDivision, ormai schiacciata dal peso di Microsoft Office (e in minima parte da Wordperfect Office), decide di offrire gratuitamente il download cambiando strategia di business e attirando l’attenzione di Sun Microsystem che il 1 Agosto 1999 ne annuncia l’acquisizione per la cifra di 73.5 milioni di dollari.
StarOffice 5.2, probabilmente la versione più nota
La volontà iniziale di Sun non è tanto quella di commercializzare una suite Office, bensì di averne una in casa per l’utilizzo interno al fine di svincolarsi da Microsoft e dal pagamento di circa 42.000 licenze di Office per i propri dipendenti.
Da qui all’open source il passo è breve e Sun, a luglio del 2000, crea OpenOffice.org, progetto basato su StarOffice con una propria community ed indipendente da Sun, anche se la società fornisce costantemente una sponsorizzazione finanziaria allo stesso. Nel decennio successivo, OpenOffice.org si ritagli un ruolo di tutto rispetto, soprattutto nel mondo Linux e presso gli utenti che non voglio sobbarcarsi il costo dei concorrenti più blasonati. Aspetto assolutamente rilevante è la crescita vertiginosa della community.
OpenOffice 3.3
Il 27 gennaio del 2010, però, le fondamenta del progetto vengono scosse dall’acquisizione di Sun Microsystem da parte di Oracle (circa 7 miliardi di dollari), che decide di terminare definitivamente lo sviluppo ed il supporto a StarOffice e mette in dubbio la continuità e la legittimità dello stesso OpenOffice.org. Così, alcuni sviluppatori della community, come già fatto con OpenSolaris, il 28 settembre 2010 danno vita alla The Document Foundation (TDF) e creano il fork LibreOffice, basato sulla versione 3.3 di OpenOffice.org.
LibreOffice 3.3
Il nome LibreOffice viene scelto per evidenziare la sua natura completamente open ed indipendente (licenza LGPL), anche se inizialmente si spera che Oracle doni alla neonata fondazione il marchio OpenOffice.org. La “fusione”, però, non avviene e Oracle dona sia il marchio che la suite all’Apache Software Foundation, che ne cambia il nome in Apache OpenOffice e ne continua lo sviluppo in modo indipendente. Nel 2013 viene presentato Apache OpenOffice 4.0, supportato da IBM sia finanziariamente che nello sviluppo grazie alla funzione con Lotus Symphony, suite donata a sua volta ad Apache Foundation proprio da BigBlue.
Apache OpenOffice 4
Praticamente in contemporanea (dicembre 2010), come detto, Oracle smette definitivamente di sviluppare e supportare StarOffice, la cui ultima release è la 9.1.
StarOffice 9.1 Start Center
LibreOffice continua sul suo percorso di crescita indipendente, e alla Fondazione si affianca ben presto l’intera community originale di OpenOffice.org, oltre a importanti società del calibro di Canonical, Google, Intel, Novell e Red Hat
Gli stessi applicativi della suite Writer, Calc, Impress, Base, Draw e Math, vengono completamente riscritti e fanno tesoro dell’integrazione con le estensioni Go-oo (Go OpenOffice), in particolare con OxygenOffice Professional che aggiunge in “Calc” la possibilità di eseguire macro in Visual Basic for Applications (VBA) e l’esportazione in HTML, rafforza il supporto di MS Access per “Base”, e amplia aspetti generali come: la tavolozza dei colori, l’help contestuale, la documentazione addizionale, le clip art, e numerosi modelli ed esempi di documenti arricchiti con oltre 90 font.
Il 25 gennaio del 2011 viene rilasciata la prima versione stabile di LibreOffice (3.3) e, in meno di un anno, circa 20 milioni di utenti (50% di download e 50% da CD/Distro/ecc) cominciano ad utilizzarlo quotidianamente. Ma il vero punto di svolta è il 7 febbraio del 2013 con l’arrivo di LibreOffice 4.0:
“LibreOffice 4.0 è la prima release che riflette gli obiettivi della comunità, definiti a settembre 2010, all’epoca dell’annuncio: un codice sorgente più agile e pulito, un maggior numero di funzionalità, una migliore interoperabilità, e un ecosistema più diversificato e più aperto all’integrazione”, [Italo Vignoli, tra i fondatori di TDF e membro del consiglio direttivo].
Tanti i traguardi raggiunti, a partire dai numeri: 500 sviluppatori (tre quarti volontari indipendenti) che hanno contribuito con oltre 50.000 interventi sul codice alla base del funzionamento della suite per l’ufficio.
Da un punto di vista funzionale, LibreOffice 4.0 offre una integrazione più profonda tra le applicazioni che la compongono, grazie soprattutto ai miglioramenti dell’interfaccia utente, e migliora sensibilmente il supporto ai documenti Office Open XML, introducendo filtri speciali capaci di importare i documenti Microsoft Publisher (.PUB) e quelli di Visio 2013 in modo sufficiente per poterli utilizzare.
LibreOffice 4.0, Calc
Fiore all’occhiello di questa versione è la possibilità di interagire con le più note piattaforme di gestione documentale e CMS: Alfresco, IBM FileNet P8, Microsoft Sharepoint 2010, Nuxeo, OpenText e SAP NetWeaver Cloud Service per citare i più noti. Notevoli miglioramenti anche sul versante prestazionale in genarle con “Calc” molto più veloce nella gestione dei file.
Un ulteriore step evolutivo arriva nel 2014 (luglio) con LibreOffice 4.3 che porta interessanti novità a partire dal migliorato supporto del formato OOXML Strict e a 30 nuove formule Excel. Anche la gestione dei commenti di evolve, rendendone possibile la stampa sul margine destro del documento e formattandoli in maniera più leggibile, mentre “Impress” si arricchisce di nuovi modelli 3D.
LibreOffice 4.3, Writer
Anche Apache OpenOffice 4.1 pone particolare enfasi sulla gestione dei commenti e sulla migliore compatibilità con i formati terzi.
Apache OpenOffice 4.1
Agli inizi del 2015 (29 gennaio) arriva il nuovo LibreOffice 4.4 che spinge sull'usabilità, ridisegnando completamente finestre di dialogo, barre dei menu, menu contestuali, barre di stato e righelli. Oltre al consueto miglioramento nel supporto del formato OOXML, la nuova versione consente di firmare digitalmente i documenti PDF in fase di esportazione, offre il supporto per le transizioni OpenGL in ambiente Windows e include due nuovi C-font “liberi” (Carlito e Caladea) pensati come rimpiazzo per Calibri e Cambria di Microsoft.
4.3 toolbar vs 4.4 toolbar
Passando ai singoli programmi, “Impress” consente ora l'editing dettagliato delle diapositive master, mentre “Writer” contiene un nuovo meccanismo per tenere traccia delle revisioni apportate ai documenti e contiene diverse migliorie per ciò che riguarda le funzionalità di autocorrezione dei testi.
Ad agosto del 2015, LibreOffice 5.0 fa uscire la suite dalla fase di ripulitura del codice successivo al fork da OpenOffice (3.x) e da quella per l’ottimizzazione generale (4.x) diventando una soluzione più efficace e robusta, in termini di funzionalità e in chiave User Experience, con un look-and-feel completamente rinnovato.
LibreOffice 5.0
Si tratta di una ventata di area fresca per tutti i singoli applicativi: da Calc, ora in grado di lavorare con formule complesse, a Writer, che aggiunge nuove funzionalità di correzione automatica. Secondo The Document Foundation, la nuova versione migliora sensibilmente la compatibilità con Microsoft Office e gli altri player come Apple iWork.
Ma i grandi cambiamenti spesso sono transitori, tant’è che la nuova UI non convince del tutto, spingendo TDF a rilasciare dopo 6 mesi (febbraio 2016) LibreOffice 5.1, con un'interfaccia utente completamente riorganizzata per rendere più facile e veloce l'accesso alle funzionalità. Saltano subito all’occhio i nuovi menù individuali aggiunti su tutti i principali applicativi.
LibreOffice 5.1 (Slide)
Ancora un passo in avanti sul fronte della compatibilità con i formati delle altre suite Office, mentre è ora possibile accedere ai documenti sui server remoti (Sharepoint, Google Drive, Alfresco) direttamente dal menu File. La suite è disponibile nelle versione a 32 e 64 bit per i maggiori sistemi operativi desktop (Windows, Linux e Mac OS X), mentre sono stati già annunciati i nuovi progetti legati al mondo mobile e cloud (LibreOffice Online).
Sul fronte OpenOffice lo sviluppo procede a ritmi estremamente più lenti e ad oggi la versione 4.1.2 apporta, fondamentale, una serie di bugfixing e poche nuove funzionalità di rilievo.