Amiga è un nome storico, un “must,” che ha accompagnato intere generazioni di appassionati di informatica. Si tratta di una storia nata nel 1982 che ancora oggi incuriosisce e annovera migliaia di appassionati in tutto il mondo, nonostante i cambiamenti epocali.
La storia di Amiga inizia, appunto, nel 1982 quando Jay Miner ed altri tecnici, abbandonano l’Atari per fondare l’ "Hi-Toro" a Santa Clara (USA), finanziata da tre dentisti della Florida con ben 7 milioni di dollari, convinti della forte espansione del mercato delle Console. Inizialmente la società si dedica alla produzione di una serie di accessori per l’intrattenimento, anche se l’ambizione è molto più grande: creare la prima console a 16 bit basa sul Motorola 68000, il più potente processore dell’epoca, dotato di un’architettura mista 16/32 bit.
The Joyboard della Hi-Toro
Hi-Toro può contare su prestigiosi ingegneri, quali: Dave Haynie, Dave Morse proveniente dalla Tonka (nota azienda produttrice di giocattoli), RJ Mical proveniente dalla William, Carl Sassenrath ed ovviamente Jay Miner.
Il mercato è così agguerrito da portare la società a tenere il progetto top-secret, utilizzando, per i componenti, codename che privilegiano l’uso di nomi femminili. Gli ingegneri hanno, inizialmente, molto da dibattere sulle funzionalità di cui dotare la console, come, ad esempio, l’eventualità o meno di aggiungere la possibilità di espansione per la memoria. Alla fine viene deciso di creare un vero e proprio microcomputer anziché una console, dotato di caratteristiche avanzate ed innovative. La scelta è sicuramente condizionata da Jay Miner che ha un peso particolare all’interno del team essendo responsabile del blitter per HAM (Hod And Modify), responsabile della grafica dei primi Amiga. Col senno di poi è possibile dire che la scelta fu sicuramente quella giusta.
Jay Miner
Nel 1983 l'azienda cambia nome e diventa Amiga Inc. Il perché del nome “Amiga” resta ancora avvolta nel mistero: da un lato si ipotizza la volontà di utilizzare un marchio che stesse davanti (alfabeticamente parlando) rispetto ai due grandi rivali del periodo, Atari ed Apple. Dall’altro si fa riferimento all’etimologia stessa di Amiga che in spagnolo significa “Amica” , visto il già dimostrato interesse per il gentil sesso da parte dei tecnici della società. Last but not least la paventata ipotesi che “AMIGA” sia l’acronimo di Advanced Multitasking Integrated Graphic Architecture.
Primo Logo dell'Amiga
Dal punto di vista tecnico cominciano ad arrivare le prime informazioni su "Lorraine", nome in codice del primo computer Amiga (Lorraine era la moglie del presidente della Hi-Toro), e i chip custom vengono fisicamente realizzati.
Tutto da definire il discorso relativo al sistema operativo, condizionato dalla complessa architettura del sistema basata sui tre chip-custom di supporto al Motorola 68000: Agnus (generatore di indirizzi), Daphne, poi ribattezzato Denise (adattatore video), e Paula (audio e porte).
Nel Gennaio del 1984, però, i fondi iniziano a scarseggiare e Amiga si presenta al Consumer Electronic Show (CES) di Las Vegas, alla ricerca di nuovi finanziatori per garantire la propria sopravvivenza. La società mostra al mondo Boing (oggi logo di Amiga), la prima demo su Amiga. Si trattava di una sfera, con la superficie coperta di rettangoli bianchi e rossi, che rimbalzava in tempo reale producendo effetti sonori in base all'attrito sulle pareti virtuali.
Il pubblico del CES, nonostante il sistema ancora incompleto, rimane sbalordito dalle funzionalità multimediali mostrate. Persino Steve Jobs si disse impressionato.
Boing
Nonostante il successo fieristico, però, il mercato dei joystick (ancora core business societario) è in costate declino, e il futuro della società appare tutt’altro che roseo. Amiga riesce a resiste fino all’edizione estiva del CES al quale presenta una versione completa del proprio sistema, che porta nuove risorse nelle casse dell’azienda. Le difficoltà finanziarie sono, però, insormontabili e restano ormai soltanto due possibilità: l’acquisizione da un'altra azienda, o la richiesta di un cospicuo prestito.
“Lorrain”
Il management di Amiga decide per la prima opzione, presentando ampi margini di trattativa, esperando di suscitare l’interesse di più aziende. Furono contattate: Apple, Atari, Commodore, Hewlett Packard, Silicon Graphics e Sony, ma inizialmente solo Atari risponde all’invito proponendo una sorta di prestito di mezzo milione di dollari in cambio dei progetti dei tre chip custom. Iniziano così una serie di trattative tra le due società finchè Commodore irrompe sulla scena mettendo sul piatto 27 milioni di dollari, accompagnati dalla storica frase: "How about being part of our Gang?". Frase che, in realtà, non è mai stata confermata ed ha acquisito nel tempo un fascino mistico.
Ovviamente non c’è più trattativa che tenga e Amiga nel 1984 entra nella sfera Commodore, mentre Atari querela il nuovo proprietario per concorrenza sleale.