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Il Commodore 128 viene presentato al CES di Las Vegas del 1985, tre anni dopo il suo celebre predecessore, il Commodore 64. Il calcolatore viene presentato come IBM PC o Macintosh killer, tentando di risollevare l’immagine di Commodore dai flop della serie C264, pensata come nuova linea di calcolatori per le masse e basata sul chip TED (dal nome della particolare componentistica), ovvero il C116, il C16 e il Plus/4 pensato come soluzione per l'utenza professionale. Oltre il problema di posizionamento sul mercato (dovuti alla drastica riduzione di prezzo del C64 e del VIC-20), la serie C264 soffre dell’incompatibilità con i diretti predecessori non consentendogli, quindi, di sfruttare la gran massa di programmi e giochi scritti per il C64.

Il C128, invece, è pienamente compatibile con il C64 ed implementa alcune delle caratteristiche avanzate delle macchine TED, come il BASIC 3.5 che viene ulteriormente sviluppato e portato alla versione 7, unificando le due linee di sviluppo. Nonostante le caratteristiche decisamente interessanti, la CPU 6150 è ancora ad 8bit e non riesce a contrastare l’avanzata dei sistemi a 16 bit concorrenti e l’acquisto di Amiga, il calcolatore non riscuote particolare successo.

Sulla carta uno dei punti di forza sono le nuove capacità grafiche che offrono una modalità di visualizzazione di 640x200 per 80 colonne(grazie al nuovo chip VDC), che, tuttavia, non supporta gli sprite (se non in modalità 40 colonne) e consente di accedere alla memoria video solo indirizzando singolarmente ogni locazione attraverso un macchinoso sistema a due registri, rendendo molto lente le operazioni grafiche. In pratica, lo sviluppo di giochi con grafica in modalità 640x200 è improponibile sul C128 in modalità nativa, tanto da spingere una software house esterna, la Walrusoft, a creare il BASIC 8.0, una versione custom con particolari estensioni che semplificano in modo impressionante la gestione del VDC.

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Il Package


Oltre ad un audio a 3 canali, il Commodore 128 può contare anche su un processore parallelo Z80 (ZiLOG) che consente di utilizzare il Sistema Operativo CP/M e accedere al relativo parco programmi. Sempre in funzione del sistema della Digital Research, il C128 supportava nativamente una modalità di trasferimento accelerata dei dati sul bus seriale dei dischi (burst mode) e vengono create due nuove unità a disco: il 1570 (single side) e il 1571 (double side), entrambi in grado di supportare la scrittura in formato MFM in abbinamento al precedente GCR.

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Diskdrive 1571

Per supportare correttamente la dualità Basic – CP/M, all’accensione, il sistema è in grado di ricercare software autoavviante dalla prima unità a disco. Il BASIC residente del C 128, denominato BASIC 7.0 integra funzioni grafiche avanzate, anche se di difficile utilizzo, e la possibilità di controllare la parte audio. Per la prima volta, nella storia del Basic Commodore, compare in modo diretto il riferimento al copyright Microsoft, da cui deriva.

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Basic 7.0

Per quanto interessante, il Basic 7.0 è ancora incompleto: i comandi QUIT e OFF, se impartiti, generano l'errore “?UNIMPLEMENTED COMMAND ERROR”. Nonostante le limitazioni, il BASIC 7 è comunque la scelta principale degli utilizzatori del C128, visto che il CP/M ha praticamente poco seguito. Infatti gli utenti vedono in questo calcolatore un C64 potenziato, con cui continuare a utilizzare i propri giochi e programmi preferiti in attesa di quelli esplicitamente realizzati per essi. Inoltre il supporto hardware del CP/M on è proprio ottimale, soprattutto per quel che riguarda la gestione dei dischi.

Oltre al Basic ed al CP/M, Berkeley Softworks effettua un porting del proprio GEOS, già disponibile per il C64 ed ora pronto a sfruttare appieno le potenzialità del nuovo calcolatore. Da evidenziare che, dal 2004, le versioni GEOS per Commodore, sono state rese freeware, quindi liberamente scaricabili, dal sito di Geoworks.

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L'alta compatibilità con il Commodore 64 è dovuta al fatto che i più importanti componenti del C64, come il VIC, il SID e le ROM del BASIC 2.0 e del KERNAL (non Kernel, per un errore di stampa della documentazione relativa) del C64, sono presenti anche nel C128 e grazie al fatto che la CPU MOS 6510 è una evoluzione assolutamente retro compatibile del 6502. Inoltre, tutte le periferiche del C64 sono collegabile al C128, incluse le cartucce che, però, fanno avviare il calcolatore in una speciale modalità C64, non del tutto affidabile soprattutto a causa dell’utilizzo diretto degli indirizzi del chip MMU. Ciascuna delle due CPU può indirizzare al massimo 64Kb, per un totale di 128Kb.

Sulla carta il C128 ha tutti gli elementi per ripercorrere lo strepitoso successo del suo successore: dispone della stessa quantità di memoria del Macintosh 128K e ha più capacità grafiche e sonore di un comune PC IBM. Inoltre può accedere a una vastissima quantità di software, da quello scritto per il C64 a quello per CP/M. In realtà quest’ultimo aspetto di dimostra deludente perché il CP/M è ormai in forte declino in favore del PC(MS) DOS.

Inoltre la concorrenza è agguerrita: Apple invade il mercato con nuovi Mac potenziati (1MB RAM, interfaccia SCSI, ecc), Atari (ormai in mano a Tramiel, furioso per essere stato estromesso da Commodore) presenta l’ Atari 520ST, e la stessa Commodore crea una sorta di auto-concorrenza con l’acquisizione di Amiga.

Tutto questo condanna il C128 ad un inevitabile flop, e a nulla servono gli step evolutivi del tardo 1985, con cui Commodore rilascia per il mercato Europeo una versione dal design rivisto del C128, il C128D. Praticamente, il nuovo modello, ricalca il design dei PC-IBM: case con integrato un lettore floppy (stessa meccanica del 1571), ventola di raffreddamento e tastiera esterna.

Nella seconda metà del 1986, il C128D sbarca in America con la rev. C128DCR (“Cost Reduced”), che va ad aggiornare anche quello Europeo. In nuovo sistema ha un case in acciaio, un alimentatore disaccoppiato dal resto del sistema (come nel C128D) e, ovviamente, il floppy 1571 interno. Dal punto di vista circuitale, Commodore ottimizza la componentistica utilizzata, soprattutto per ridurre i costi di produzione, e sostituisce il chip video 8563 con il MOS Technology 8568.

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Commodore 128D

Il Commodore 128 è stato prodotto sia nel classico modello con tastiera americana sia in versioni nazionalizzate (tedesca e italiana le più note da noi).

Caratteristiche tecniche

Anno produzione
1985

Prezzo d'uscita
990.000 Lire

CPU: CSG 8502 e Z-80
1 or 2 Mhz clock speed con 8502.
3 Mhz clock speed con Z-80
RAM: 128 kilobytes
CBM Basic 7.0
CP/M 3.0

Video: MOS 8564 "VIC-II" e MOS 8563 CTRC
Modo testo 1: 40 colonne testo
Modo testo 2: 80 colonne testo
Palette di 16 colori.
2 tipi di risoluzioni: 320 x 200, 640 X 200

Suono: MOS 8580 "SID"
3 voci stereo, capacità di suono sintetizzata/digitale

Porte: MOS 6526 CIA x2
2 porte Joystick/Mouse
Femmina round DIN CBM Seriale
Maschio edge-connector CBM Datasette
Maschio edge-connector parallela programmabile "User"
Round DIN CBM Monitor
Femmina edge-connector C64 espansione
Bottone di riavvio reset del sistema
Porta tastiera
Bottone accensione

Tastiera: Full-sized 93 key QWERTY
14 tasti numerici sul tastierino
8 tasti funzione programmabili piu tasto help
4 tasti direzione più 4 tasti del cursor pad

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