A dicembre del 2011 è lo stesso CEO di HP, Meg Whitman, ad annunciare che webOS diventerà un sistema operativo mobile open source.
La promessa si concretizza velocemente con il rilascio della webOS Community Edition (WOCE, giugno 2012), aderente alla licenza Apache e comprensivo dei soli file necessari alla compilazione di Luna SysMgr per webOS 3.0.5. Si tratta di un pacchetto indirizzato ai possessori del TouchPad HP per offrire un anteprima del futuro Open webOS.
Parallelamente si consolida l’attività di strutturazione della relativa Community, con due portali dedicati agli sviluppatori e pensati per facilitare la compilazione e il porting di webOS sui vari dispositivi. Il primo è webOS Internals, nato sulle ceneri dell’omonimo portale creato da Palm, pensato per aiutare la comunità degli utenti del sistema operativo. Il secondo è webOS Ports, pensato come wiki per supportare l’estensione di Open webOS ai nuovi dispositivi.
Ad ottobre del 2012 viene finalmente rilasciato (su repository Github) Open webOS 1.0, la prima versione stabile e discretamente funzionante sull’HP TouchSmart.
Open webOS 1.0
Il nuovo sistema è basato sul framework OpenEmbedded, ovvero il framework pensato per creare distribuzione Linux ottimizzato per i sistemi embedded. Da un punto di vista applicativo, Open webOS 1.0 viene fornito con applicazioni di messaggistica ed un browser, ma è possibile utilizzare il framework JavaScript Enyo 2 per costruirne di nuove. La stessa HP, al momento del lancio, presenta parallelamente oltre 75 nuove applicazioni.
Il rilascio di questa versione minimale è accompagnato, inoltre, dalla promessa della celere disponibilità di nuovi ed importanti componenti: supporto Bluetooth, componenti multimediale e gestore di rete, oltre all’annuncio di importanti azioni di modernizzazione dell’interfaccia sfruttando Qt5 e WebKit2, sempre basate sulla Quick Launch Bar su cui trovano posto le principali applicazioni e una gestione minimale del multitasking. Il supporto ai dispositivi è, invece, decisamente limitato, tanto da non prevedere neanche quelli che supportavano precedentemente webOS (incompatibili con il Kernel Linux 3.3 e dipendenti da driver proprietari).
Premesse importanti e progetti ambiziosi che però vengono interrotti a fine febbraio del 2013 quando LG acquisisce tutti i diritti relativi alla piattaforma webOS, trasformandolo nel sistema operativo per i propri Smart TV.