Complessivamente, furono pubblicati circa 3.000 giochi distinti nelle uscite da edicola, ma la lista ufficiale (che comprende lo stesso gioco con nomi diversi) arriva a circa 26.000, pubblicati in almeno 130 collane diverse e 2.400 cassette.
I giochi composti da più livelli, da caricare separatamente, venivano divisi in giochi diversi: un gioco per livello, ma spesso si finiva con il pubblicare solo il primo livello senza mai pubblicare gli altri, anche perché non sempre era possibile. Per alcuni titoli non era poi possibile effettuare questi “interventi”, in particolare per quelli più importanti che spesso veniva esclusi dalle collane.
La tecnica più “semplice”, però, utilizzata per moltiplicare il numero dei giochi era quella di cambiarne semplicemente il nome (cosa che era anche uno stratagemma legale, come già discusso): ad esempio, il famoso gioco Commando per Commodore 64 è rintracciabile più volte con le seguenti denominazioni nelle diverse collane:
- Action war in COM 64 n.18 (novembre 1986)
- Assalti in Hit Parade C64 n.9 (Febbraio 1987)
- Assalti in Top PlayGames n.6 (gennaio 1986)
- Assalti in War Games n.10 (Maggio 1987)
- Astro joe in Super Game 2000 n.10 (Dicembre 1985)
- Astro joe in Supplementi Edigamma/pubblirome - super top (1986)
- Commando in Linguaggio Macchina c64/zx n.15 (Marzo 1986)
- Commando in Special Games - special Film (giugno 1987)
- Escaped in Special Program n.19 (Febbraio 1986)
- Green hero in Trainer Games n.3
- Space one in Poke n.9 (Gennaio 1986)
A peggiorare questo stato di confusione ci pensarono anche quegli editori che, invece di usare nomi inventati, ad esempio “Pierino il postino”, utilizzano nomi di giochi conosciuti per rinominarne un altro (in particolare ciò avveniva per le collane della Edizioni Foglia, quali la popolare Full Games e la meno popolare Best Games). Ad esempio, proprio il nome “Commando” fu usato per:
- Bionic Commando in Nova Games n.24 (Ottobre 1988)
- Cabal in New Special PlayGames n.29 (marzo 1990)
- Cabal inHit Parade C64 n.45 (Maggio 1990)
- Operation Hanoi in Super Game 2000 Nuova serie n.30 (Settembre 1990)
- Platoon in Special Program n.42 (Aprile 1988)
- Platoon in War Games n.21 (Maggio 1988)
- Platoon in Hit Parade C64 n.25 (Luglio/Agosto 1988)
- Bionic Commando in Run games n.11 (Settembre 1988)
Altri casi eclatanti sono il gioco Yogi Bear di Best Games 2 che veniva chiamato come il famosissimo Bubble Bobble, e il gioco The Mask II che veniva chiamato come l'altrettanto famoso Rainbow Island. Chiaramente, chi comprava la rivista non poteva sapere di questo magheggio, anzi era magari invogliato proprio dai falsi nomi in bella vista sulla cassetta.
Ci sono moltissimi casi simili a quelli appena citati: in Best Games 4, il famoso gioco Gryzorviene chiamato col nome del noto sparatutto Salamander e su Full Games 16 lo sconosciuto gioco Snodgitsviene chiamato Gryzor.
Questa ridenominazione avveniva indiscriminatamente per tutti i giochi: più era famoso un gioco, più lo stesso era soggetto a questa pratica indiscriminata. L'utente finale, così, o si ritrovava con giochi doppioni, pur avendo comprato giochi da edicola con nomi diversi, oppure pensava che il gioco in questione lo avesse già per via del nome sulla rivista, ma in realtà era stato appiccicato ad un gioco diverso.
Quindi se si cercava, ad esempio, il gioco Bomb Jack, bisognava avere un super fiuto per riconoscerlo sotto il nome di Mele, Attenti Bombe, Pericolo Bombe o Prendi le Mele. In questo caso, con po’ di fantasia (parlando di mele al posto delle bombe) si poteva anche arrivare alla conclusione corretta, ma nei casi come Bomb Jack II chiamato “Giacomo Pazzarello” o “The Man”, non c’era alcuna somiglianza che potesse reggere.
In alcuni casi, le collane aiutavano nella scelta e identificazione del gioco riportando sulla copertina della rivista annessa un’anteprima dei contenuti, anche se era inevitabile che qualche immagine venisse coperta dalla cassetta posizionata sempre sulla copertina stessa (fenomeno particolarmente accentuato nella collana Prima Visione). Questo consentiva agli acquirenti di riconoscere preventivamente un gioco che si cercava, magari perché lo si era visto recensito su Zzap!, oppure a casa di un amico.
La presenza delle schermate dei giochi era, però, una eccezione di poche collane, in quanto estremamente rischiosa dal punto di vista legale, dato che bastava un'occhiata agli addetti del settore per riconoscere un gioco pubblicato senza autorizzazione.
La cosa incredibile è che il gioco non veniva rinominato solo sulla carta, bensì modificato nel codice in modo che la schermata di caricamento (se presente) e quella dei titoli avessero informazioni corrispondenti al nome del gioco rinominato. Ovviamente, anche i testi del gioco venivano tradotti in italiano ed i crediti modificati.
Tuttavia, alcune collane si limitavano a cancellare il nome del gioco originale (compariva vuota la zona dei titoli), oppure a sostituirlo con una scritta fatta malissimo e in modo elementare.
L’assurdo più totale, però, si raggiunse con le recensioni ed anteprime dei videogiochi all'interno di molte riviste che accompagnavano le cassette. Queste riportavano i giochi col loro nome originale (erano articoli generalmente copiati e tradotti da riviste estere, ovviamente senza permesso), con la probabilità concreta che proprio su quella collana, prima o poi, uscisse proprio il gioco recensito qualche numero prima, ma con nome diverso. Un esempio per tutti: il celebre platform Pac-Land venne recensito in Hit Parade 25, pubblicato subito dopo col nome Clan in Hit Parade 26, e ripubblicano in Hit Parade 56.
Hit Parade, recensione del gioco rinominato in Disk Ball
Questo rimescolamento caratterizzò tutto il fenomeno dei giochi da edicola, spingendo gli appassionati di videogiochi ad orientarsi, paradossalmente, verso prodotti originali o verso quelle compilation pirata che riportavano esclusivamente i nomi originali dei giochi (come le napoletane).