Come affermato, concettualmente, in NLS sono presenti molti degli elementi che oggi caratterizzano la comune interazione con un sistema digitale. Per realizzare questa “magia” nel ’68, però, Engelbart è costretto ad imparare circa 5.000 interazioni coordinate con i device mostrati. E’ chiaro che al di là dello stupore dei presenti, la tecnologia presentata è tutt’altro che pronta ad essere trasformata in soluzioni commerciali, condannando il gruppo guidato da Engelbart ad un veloce declino, accentuato dalla mancanza di ulteriori fondi pubblici per continuare le ricerche.
Oltre alla riduzione dei fondi, l’SRI non approva affatto la direzione di Engelbart dell’ARC e decide di affidarne il controllo a Raphael Bertram, specializzato nelle ricerche sull’Intelligenza Artificiale. Bertram traghetta l’SRI sotto il controllo di Tymshare, già in collaborazione con il centro e intenzionata a sfruttare i risultati delle sue ricerche per fini commerciali. In questa trasformazione, solo parte dei membri del gruppo originale di Engelbart seguono il destino dell’SRI, e lo stesso ingegnere viene assunto con il ruolo di Senior Scientist. NLS diventa Augment e, opportunamente modificato ed impacchettato, viene commercializzato dalla nuova divisione Office Automation di Tymshare.
Parte dei ricercatori dell’ARC decidono, invece, di non seguire Engelbart, ma di abbracciare la mission del neonato Palo Alto Research Center della Xerox, sorto proprio a pochi km dallo Stanford Research Institute. Grazie ad essi, il PARC diventa la fucina delle principali innovazioni tecnologiche dell'informatica moderna, Mouse e GUI in primis. Paradossalmente, neanche Xerox riuscirà a capitalizzare il tutto, “regalando” il proprio lavoro ad Apple ed in parte a Microsoft. Questa però è un’altra storia che prima o poi riprenderemo.
Contestualmente alla creazione del Parc, negli Stati Uniti viene approvata una drastica riduzione dei finanziamenti pubblici destinati alla ricerca scientifica, il cui effetto è una vera e propria "fuga di cervelli" che abbandonano l'Augmentation Research Center di Doug Engelbart per unirsi alla Xerox. Il lavoro di Engelbart rimane una costante fonte di ispirazione per gli scienziati del Parc, che portano con sé tutto il carico di esperienze maturate presso lo Stanford Institute. Engelbart non riuscirà mai a sentirsi a proprio agio nel suo nuovo ruolo all’interno della nuova società, soprattutto vista l’impossibilità di continuare le proprie attività di ricerca a causa dello scarso interesse del management e dell’insufficiente budget messo a disposizione, e decide, dopo circa un decennio di abbandonare la società (nel frattempo acuisita da McDonnell Douglas) per continuare privatamente, e libero da vincoli industriali, la propria attività di ricerca.
Parallealmente, grazie agli "ex" dello Stanford Institute, il Palo Alto Research Center diventa la culla delle principali innovazioni tecnologiche dell'informatica moderna. Alcune tra le "creature" più famose nate all'interno di questo ambiente scientifico sono le stampanti laser, le reti locali Ethernet, e i sistemi grafici di interazione tra l'uomo e il computer, nati dal perfezionamento del mouse e della visualizzazione a "finestre" già realizzati presso lo Stanford Institute.
Uno dei risultati del PARC è la creazione nel 1973 di un calcolatore in pre-produzione chiamato "Alto", il primo dotato di interfaccia grafica e mouse. Alto è per lo più indirizzato ai centri di ricerca, tant’è che Xerox ne concede in uso un numero rilevante alle più importanti università statunitensi.
Si tratta di un calcolatore in grado di presentare ed elaborare dati ed informazioni graficamente e di condividerle con estrema semplicità. Inoltre, Alto viene predisposto per l’utilizzo della prima stampante laser, chiaramente in sviluppo sempre presso lo Xerox PARC. La dotazione hardware è composta da:
- - Display bianco e nero con risoluzione 606x808;
- - Mouse a 3 bottoni;
- - Disco removibile da 2.5 MB;
- - CPU costum a 16bit realizzato con tecnologia produttiva TTL;
- - Spazio di indirizzamento di 64K con parole a 16bit, per un totale di 128Kb.
Xerox ALTO GUI
Nel 1981 Xerox presenta STAR (nome ufficiale: 8010 Star Information System, codename “Dandelion”) che propone al mondo dei professionisti una completa GUI WIMP (windows, icons, mouse e point), precedendo di ben due anni l’Apple Lisa, spesso erroneamente ritenuto il capostipite dei sistemi con tale interfacce.
STAR non è comunque il primo calcolatore commerciale dotato di GUI, primato che spetta al PERQ.
Lo sviluppo del nuovo calcolatore inizia nel 1977 e si basa fortemente sull’esperienza accumulata con Alto, mentre il software viene inizialmente realizzato su Dolphin e Dorado, altri calcolatori Xerox compatibili a livello di codice con il nascente Star. Per la sua scrittura viene utilizzato il linguaggio Xerox MESA, in sostituzione del BCPL utilizzato per il software dell’Alto.
1981 Xerox Star. Il primo computer commerciale con interfaccia grafica
Xerox STAR GUI
Lo sviluppo del nuovo calcolatore inizia nel 1977 e si basa fortemente sull’esperienza accumulata con Alto, mentre il software viene inizialmente realizzato su Dolphin e Dorado, altri calcolatori Xerox compatibili a livello di codice con il nascente Star. Per la sua scrittura viene utilizzato il linguaggio Xerox MESA, in sostituzione del BCPL utilizzato per il software dell’Alto.
La sigla del nuovo sistema nel suo insieme (hardware + software) è Star 8010 e si tratta del primo ad utilizzare in modo completa la metafora della “Scrivania” (Desktop) per interagire con gli utenti, caratterizzata da: icone, cartelle e file, che possono essere organizzati a proprio grazie all’utilizzo del mouse. Successivamente con il termine “The Xerox Star” viene indicato esclusivamente il calcolatore, mentre il sistema operativo viene chiamato “Pilot” e la GUI dapprima “ViewPoint” e poi “GlobalView”:
- Processore custom basato sulla famiglia di circuiti integrati AM2900;
- 384 KB (espandibile fino a 1.5MB) di RAM;
- Hard Disk da 10, 29 o 40 MB;
- Floppy Drive da 8”;
- Display monocromatico da 17” e risoluzione pari a 1024x808;
- Mouse con 2 bottoni;
- Networking ethernet;
- Sistema operativo avanzato multitasking preemptive “Pilot”;
- Suite applicativa “Star”.
Per lo sviluppo di applicazioni STAR, la società di Palo Alto realizza un IDE di sviluppo simile a quelli attuali (Visual Studio, Eclipse, ecc.) basato sul nuovo linguaggio ad oggetti Smalltalk,sempre realizzato da Xerox dopo il completamento di ALTO.
Smalltalk
Una volta lanciato in esecuzione l'IDE sovrasta ogni altra applicazione attiva ed offe un ambiente completo per lo sviluppo di applicazioni complesse. Tra le principali caratteristiche: ambiente multi finestra con relative title bar (di lunghezza inferiore rispetto a quella della finestra stessa), possibilità di overlapping e riduzione ad icona.
I tecnici Xerox, in varie occasioni, hanno affermato che proprio l'ambiente di sviluppo fece nascere l’esigenza di avere una rappresentazione minimale delle finestre, portando, quindi, alla nascita dell'icona.
STAR aveva molte caratteristiche e funzionalità dei moderni calcolatori ed il target di riferimento era quello professionale, grazie anche alla possibilità di connettersi in rete (non internet, ovviamente) e di scambiare messaggi (e-mail).
Il costo particolarmente elevato di 17.000 US$ (paria a circa 40.000 US$ di oggi) e una politica di forte chiusura di Xerox che decise di non rilasciare gli strumenti di sviluppo per il proprio sistema, decretarono il fallimento commerciale di quello che poteva essere invece un successo senza precedenti.
Xerox si accorge del grande errore solo a distanza di sei anni (dicembre 1989), quando fa causa ad Apple per violazione sul copyright dell'interfaccia grafica. Il produttore di Star perde l’azione legale, creando un precedente anche per le successive analoghe rivalse di Apple verso Microsoft (con Windows) ed HP (con NewWave).
GUI Family Map [click per ingrandire]