Il 2 Aprile del 1987, oltre alla versione 1.00, viene annunciata anche la minor release 1.10 Standard Edition (Codename TRIMARAN), evidenziando i piani di sviluppo per la GUI Presentation Manager.
Il rilascio ufficiale arriva a circa 18mesi di distanza, 30 Ottobre del 1988, con uno smagliante Presentation Manager (PM) che permette agli utenti di lavorare in modo molto più intuitivo e user friendly.
OS/2 1.10 Presentation Manager
OS/2 1.10 Control Panel
Nonostante Presentation Manager condivida gli stessi elementi portanti di Windows 2.0, i due ambienti si differenziano tra loro in diversi punti. Prima di tutto le API sono assolutamente nuove e non si portano dietro i problemi di compatibilità che Windows 2.0 deve tollerare come erede diretto della prima versione.
Inoltre il motore grafico di OS/2 è il Graphics Programming Interface (GPI), sviluppato da IBM, decisamente più potente dell’engine di Windows e, fondamentale, indipendente dal device grafico (scheda video). Anche la struttura stessa della finestra è leggermente diversa: Windows usa una singola finestra con una “client area” e un frame control, PM, al contrario, utilizza una serie distinta di sub-finestre per i vari elementi (controlli, client, ecc.).
Queste differenze fanno si che sia relativamente semplice portare applicazioni disegnate per Windows nell’ambiente Presentation Manager, ma il contrario può risultare decisamente complesso. Inoltre, proprio per favorire l’utilizzo di applicazioni Windows all’interno di Presentation Manager, Microsoft sviluppa WLO (si pronuncia ‘Willow’), un insieme di librerie che fornissce uno layer di compatibilità con le Windows API. L’idea di base è quella di evitare di dover ricompilare le applicazioni specifiche dell’ambiente a finestra di BigM.
In realtà, rispetto a questa soluzione, esisteva una resistenza interna alla stessa Microsfot dovuta, essenzialmente, a due motivi:
- Il ridotto numero di applicazioni disponibili per Windows nel 1988
- Il rischio che gli sviluppatori realizzassero applicazioni basate sulle Windows API ignorando completamente le API proprietarie di Presentation Manager, essendo
A febbraio del 1991 viene rilasciato WLO 0.9, ma il mercato lo ignora quasi del tutto, nonostante Microsoft lo utilizzi con successo per effettuare il porting di Excel e Word. WLO viene ampiamente documentato nell’SDK specifico di Windows 3.0, ma viene totalmente ignorato da IBM, probabilmente per problemi di licenza o per lo scarso interesse a supportare soluzioni cross-platform a favore di quelle verticali.
Le migliorie, comunque, non si limitano alla GUI. Viene infatti superato il limite delle partizione di 32MB, ora teoricamente 4GB esattamente come il PC/MS DOS 4.0 ma sempre su FAT, e viene aggiunto il supporto per le named pipe, fondamentale per il nascente Lan Manager.
Inoltre lo spooler di stampa è completamente rivisto sia per utilizzare al meglio le funzionalità di controllo della nuova GUI sia per gestire più efficacemente le code di stampa. Con questa versione arriva anche l’Editor “E”, sicuramente più efficace del vecchio EDLIN, che farà la propria comparsa anche nel DOS 5 targato IBM.
"E" Editor
Qualche mese dopo la versione SE IBM rilascia inoltre la versione EE (Extended Edition) di OS/2 1.10 che include un Database Manager (un DB relazionale multitasking) e il Communications Manager (per la creazioni di architetture client-server basate su Mainframe IBM).
A Novembre del 1989 arriva OS/2 1.20 (SE e EE). Si tratta in sostanza della release matura di OS/2 che si presenta con importanti miglioramenti al Presentation Manager, che acquista un look decisamente più modero anticipando, per la prima volta, le innovazioni che verranno introdotte con Windows (3.0).
OS/2 1.2 Presentation Manager
Windows 3.0 Program Manager
Con questa minor release arriva anche il nuovo linguaggio di scripting REXX, pensato per offrire agli sviluppatori un linguaggio interpretato potente e flessibile, anche se l’innovazione più importante è il nuovo dell'High Performance File System (HPFS), ovvero un file system più efficiente e sicuro rispetto al FAT. Disponibile solo nella Extended Edition, il nuovo file system è progettato direttamente da Gordon Letwin, Chief Architect OS/2 per Microsoft, e rappresenta una soluzione moderna che supera molte delle limitazioni del FAT e proietta, potenzialmente, OS/2 nel mondo dei Server.
Il nuovo file system ha una serie impressionante di features:
- Supporto ai nomi lunghi dei file (255 caratteri);
- Supporto agli attributi estesi (EAs);
- Supporto per partizioni/dischi fino a 64GB;
- Bassa frammentazione;
- Tasso minimo di spazio di allocazione sprecato (allocation waste);
- Resistenza (tramite ridondanza) al danneggiamento di settori fisici del disco;
In realtà furono create due versioni di HPFS: HPFS “light” e HPFS386. La seconda è decisamente più veloce e performante, ma viene scritta direttamente nell’assembler specifico per l’i80386, costringendo il team a riscriverlo successivamente in C e, per diverse ragioni non del tutto note, tralasciando alcune funzionalità avanzante come le ACL (Access Control List) e le limitazioni sulle directory.
E’ interessante sottolineare che sia IBM che Microsoft erano ben consci delle limitazioni del fs FAT e che entrambi avviarono progetti paralleli per la realizzazioni di un suo sostituto, ma alla fine a spuntarla fu la soluzione di Letwin.
interfaccia versione 1.xx