SmallTalk (letterlamente “chiacchieratina”) viene sviluppato verso la prima metà degli anni ‘70, presso lo Xerox PARC dal Learning Research Group (LRG) in cui figurano: Alan Kay, Dan Ingalls, Ted Kaehler ed Adele Goldberg.
SmallTalk Team
Questo linguaggio porta con se tre grandi innovazioni:
- l’interfaccia grafica, adottata per il sistema operativo PILOT dello Xerox ALTO/STAR e poi ripresa da Apple per il Lisa ed il Mac;
- il concetto di classe e di istanza di oggetto, ovvero un ambiente “puro” ad oggetti;
- i tipi dinamici (dynamically typed), ovvero il controllo dei tipi viene effettuato a runtime.
SmallTalk viene pensato per scopi didattici-dimostrativi ed è basato su pochi e uniformi concetti che ne rendono semplice l’apprendimento. Alan Kay voleva un linguaggio per persone comuni (ordinary people), tanto da realizzarlo lavorando a stretto contatto con i bambini, allo scopo di creare un sistema estremamente semplice, quasi banale.
In particolare, l’interfaccia grafica (merce rara agli inizi degli anni ‘80) è sia il suo punto di forza che il suo punto di debolezza poiché richiede una non indifferente potenza di calcolo. Ciò relega il linguaggio ai centri di ricerca e alle aziende in grado di fare notevoli investimenti in hardware.
Ad aggravare la “fame” di risorse, inoltre, contribuisce anche la tipizzazione dinamica, eliminata in altri linguaggi come Pascal e Algol68 proprio per essere più efficienti con hardware di capacità ridotte.
STAR SmallTalk