Nel 1982 Sinclair avvia la progettazione di un computer con capacità di visualizzazione a colori, audio e memoria più adeguata a sofisticati programmi. Sviluppato con il nome di progetto ZX-82, il computer è messo sul mercato con il nome di ZX-Spectrum, al prezzo di 125 sterline.
ZXSpectrum
Lo Spectrum è subito un grande successo: prodotto in due versioni da 16 e 48K (la prima espandibile alla seconda) ha una tastiera a membrana realizzata con tasti in gomma, visualizzazione stabile sullo schermo, grafica da 256 x 192 punti a sei colori con due livelli di luminosità e lampeggio. Con la semplicità dello ZX-81 e l'aggiunta di nuove funzionalità, lo Spectrum è un ottimo mezzo per imparare il Basic, ma è anche il primo computer Sinclair che può essere usato per fare qualcosa di più impegnativo. I programmi software, prodotti inizialmente da Psion (azienda che in seguito si distinguerà nello sviluppo dei computer palmari), sono: vu-calc (foglio elettronico), vu-file (database), vu-3d (un software per modellare e visualizzare oggetti tridimensionali) e un simulatore di volo.
Oltre alla ZX-Printer, lo Spectrum supporta altre due espansioni: la ZX-Interface 1, che aggiunge una porta seriale di comunicazione RS232, e una periferica di memoria di massa unica dei sistemi Sinclair, il ZX-microdrive.
ZXMicrodrive
Esattamente come la ZX-Printer rende disponibile a basso costo un sottoinsieme delle funzionalità di una comune stampante, il microdrive offre in forma ridotta le capacità dei drive per floppy disk. Una meccanica ai minimi termini (in pratica un motorino con il capstan montato sull'asse del rotore) fa passare un nastro senza fine davanti a una testina di derivazione audio che lo legge in una dozzina di secondi. Contenuti in fragili cartucce questi nastri surrogano, sia pure con prestazioni modestissime, le capacità d'accesso casuale dei dischi. Le cartucce hanno la capacità di circa 85 KB, sono costose e scarsamente affidabili, ma questo non è un problema dal momento che i normali drive hanno costi 3-4 volte superiori alla periferica Sinclair. L'Interface 1 introduce inoltre una semplicissima rete locale a bus pensata per equipaggiare le aule didattiche.
Un'altra espansione, la ZX-Interface 2, presentata in seguito mira a recuperare, sia pure tardivamente, l'handicap dello Spectrum nei videogiochi: un'applicazione a cui Sinclair non sembra aver pensato in fase di progettazione. La periferica aggiunge due connettori per joystick e uno slot per cartucce ROM: le interfacce che sono in dotazione agli home computer concorrenti di Commodore e Texas Instruments. L'idea di acquistare software su cartuccia non fa presa sugli utenti: per lo Spectrum c'è già molto economico software su cassette (soprattutto pirata) e la scelta dei titoli su cartuccia è troppo limitata. L'interfaccia joystick più diffusa resta quella prodotta dalla società indipendente Kempston.
Lo Spectrum è un grande successo e su di esso lavorano decine di medie e piccole aziende informatiche che realizzano software e periferiche e che vendono i propri prodotti per corrispondenza, pubblicizzandoli sulle riviste specializzate. Un successo che giustifica la lunga serie di restyling realizzati da Sinclair e poi da Amstrad sulla stessa architettura. Il primo aggiornamento, lo Spectrum +, aggiunge una tastiera più efficace. Il secondo, più radicale, Spectrum 128, porta a 128KB la memoria RAM, aggiunge un chip audio dedicato e un nuovo Basic. Computer Spectrum vengono prodotti fino al 1990, anche dopo il passaggio ad Amstrad delle attività Sinclair. Quando, nel 1986, Amstrad prende in mano la produzione Sinclair ha già venduto, almeno secondo le stime, circa 4,5 milioni di computer Spectrum.
Spectrum (+) Plus