M20

Nel 1972, Olivetti crea a Cupertino il Centro di Tecnologia Avanzata (ATC), specializzato in nuove tecnologie applicate all’automazione delle attività d'ufficio.

Durante i dieci anni di attività, il centro progetta di tutto: dalle macchine da scrivere alle fotocopiatrici e, nel 1980, prende forma il primo persona computer della casa di Ivrea: l’M20, disponibile, commercialmente, dal mese di marzo del 1982. E’ utile precisare che molti considerano la Programma 101 come primo personal computer, ma esso, nella nostra visione, non è un “personal” in senso stretto, ma più un mini-calcolatore, essendo sprovvisto di CPU.

M20

L’M20 raggiunge, nel primo anno, 50mila unità prodotte e viene venduto con un monitor monocromatico (o a colore) da 12”, con un case marrone per l’Italia e grigio per il resto dei mercati. Il sistema è basato sullo Zilog Z8001 (una versione speciale dello Z8000 creato per la serie L1 della casa di Ivrea) a 16bit, fratello maggiore dello Z80, ed è, come la maggior parte dei sistemi pre-era IBM PC, incompatibile con le soluzioni concorrenti. Tale condizione è aggravata dal sistema operativo proprietario PCOS (sistema operativo del calcolatore professionale), assolutamente incompatibile con l’MS-DOS e il CP/M 86.

In realtà, durante la commercializzazione, Olivetti sviluppa alcune soluzioni integrative che consentono all’M20 di avere un certo grado di interoperabilità con i sistemi IBM: viene realizzata una scheda i8086-based che permette di far girare il PC DOS (2.x) e il CP/M-86.