Cap.4.7: Il tramonto dei giochi “da edicola”

L'abbandono di Venturi, autore dei primi giochi Simulmondo e responsabile della produzione, è un duro colpo per la casa bolognese, ma non è quello definitivo. La produzione, infatti, prosegue e la direzione di produzione passa ad un altro programmatore interno, il genovese Riccardo Cangini.

Sotto la guida del creatore di I play 3D Soccer, Simulmondo sviluppa i suoi giochi per il 1994, tra cui il suo ultimo titolo di successo: Time Runners.

Il gioco nasce da una collaborazione con Rizzoli/Fabbri Editore e racconta la storia del giovane Max, costretto a viaggiare nel tempo per salvare la propria ragazza, rapita da malvagi robot che tramano per il controllo della Storia. Dunque ci troviamo di fronte ad una nuova serie originale, sviluppata internamente a Simulmondo, come già avvenuto per Simulman. Non a caso, durante i suoi viaggi Max finisce per imbattersi proprio nell’agente della realtà virtuale, generando un piccolo crossover tra le due creature della software house bolognese.

Time Runners richiama il precedente Simulman anche per quanto riguarda la sua struttura seriale, che sviluppa una storia lungo le varie puntate, invece che basarsi su episodi autoconclusivi, come avveniva nelle prime serie dei videogiochi da edicola,mentre il gameplay rimane, come da tradizione, diviso tra sezioni platform e sequenze narrative “a bivi”. Grazie alla forza di Fabbri, che finanzia e distribuisce il progetto, la serie Simulmondo viene distribuita in sei lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese, tedesco e portoghese) e pubblicata in moltissimi paesi ottenendo la cifra record di 200.000 copie vendute nei primi 7 giorni dal lancio. Ciò porta Time Runners ad essere la serie da edicola più longeva in assoluto, arrivando a raggiungere le 30 puntate.

Questo exploit, però, si rivela essere il proverbiale canto del cigno dei giochi da edicola. In questo stesso anno, Simulmondo raggiunge un accordo con Marvel per poter creare una nuova serie basata su Spider-man. Tuttavia, l'interesse per questo genere di prodotti sembra ormai essersi raffreddato, complice una formula che non sembra capace di rinnovarsi, e Spider-man si ferma dopo soli tre episodi.

La cancellazione di Spider-man porta anche alla chiusura di una nuova serie da edicola basata su Martin Mystère, annunciata da Simulmondo, realizzata, ma mai messa sul mercato, mentre i diritti acquisiti sempre da Marvel per una serie sugli X-men non vengono sfruttati. Tra le cause della fine dei prodotti da edicola, oltre al calo dell'interesse del pubblico, si può annoverare anche l’eccessivo attivismo di Simulmondo: infatti, la grande quantità di titoli rilasciata in pochissimo tempo per placare un mercato affamato, finisce per saturarlo, ottenendo l’effetto opposto.

Sembra quasi di rivedere la situazione occorsa al mercato videoludico americano nel 1977, quando la proliferazione selvaggia dei cloni di Pong finì per superare le capacità di assorbimento dei consumatori, lasciando la gran parte dei prodotti invenduti e provocando una vera e propria disaffezione per i giochi elettronici che portò al fallimento molti produttori di videogames.

Con la fine delle serie da edicola comincia il lento tramonto di Simulmondo, un progressivo spegnersi che vede l’azienda di Bologna allontanarsi sempre di più dal mercato videoludico, fino alla sua definitiva scomparsa.

 


 Riferimenti

137 I. VENTURI, La fine della nostra Simulmondo: Parte II, ivi.

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