Cap.1.4: L’ascesa di Atari e la prima crisi del mercato

Il successo del gioco permette all’azienda di Bushnell di controllare il mercato, tanto più che il suo più importante concorrente, Kee Games, è segretamente controllato dalla stessa Atari, che può così saturare il mercato con i propri prodotti.

Nel 1976 Sanders e Magnavox intentano una causa contro Atari, accusando Bushnell di aver plagiato il gioco del tennis inserito da Baer nell’Odissey. In effetti, viene appurato che il fondatore di Atari abbia partecipato ad una dimostrazione della console nel 1972; Bushnell decide di stringere un accordo con Magnavox per chiudere la questione, divenendo licenziatario ufficiale delle proprietà intellettuali di Baer, fatto che consolida ulteriormente la posizione dominante di Atari.

Forte del successo dei cabinati, nel ‘74 l’azienda californiana si lancia sul mercato casalingo con Home Pong: la console si basa sullo stesso principio dell’Odissey - i giochi sono scritti nei circuiti della macchina e non su supporto separato - ma risulta essere più avanzata e più economica, pur contenendo un unico gioco, contro i dodici disponibili su Odissey. Home Pong è seguita a ruota da un elenco infinito di cloni sviluppati dalla concorrenza, che propongono invariabilmente la formula del ping pong.

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PONG "domestico"

Nel 1976 l'americana Fairchild lancia la console Channel F, che introduce la seconda generazione di console, essendo caratterizzata da un sistema in cui i giochi si trovano su un supporto, la cartuccia, venduto separatamente rispetto alla macchina in grado di leggerlo. Oltre a poter garantire giochi migliori, grazie alla maggiore quantità di memoria rispetto ai circuiti interni, la cartuccia permette di rendere realtà la strategia di vendita vagheggiata da Baer: fornire un parco titoli continuamente aggiornabile e guadagnare sulla vendita dei giochi, più che su quella delle console.

fairchild ChannelFFairchild Channel F

Atari non resta a guardare e decide di sviluppare la propria console a cartucce; il risultato è l’Atari VCS (Video Computer System, conosciuto in Europa come Atari 2600), un vero e proprio computer con processore ad 8 bit, più potente e al contempo più economico dei sistemi sviluppati dalla concorrenza, da cui si differenziava anche per avere un joystick come controller per i giochi di combattimento, accanto alle manopole usate fino ad allora per i giochidi tennis in stile Pong.

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Atari VCS

Per evitare la proliferazione di cloni, come accaduto con Home Pong, Bushnell decide di saturare il mercato con il nuovo sistema per non lasciare spazio alla concorrenza. Ma questa strategia richiede denaro, che il proprietario di Atari pensa di guadagnare con la vendita della società: Bushnell si accorda con Warner Bros, che acquista la sua azienda per 28 milioni di dollari impegnandosi, nel contempo, a mantenere intatta la sua organizzazione.

Nel frattempo, la proliferazione selvaggia di cloni dei giochi di maggior successo porta ben presto al diffondersi di un generale disinteresse verso l'industria dei videogiochi, che appare incapace di proporre titoliinnovativi: è il 1977, l’anno della prima grande crisi del settore. Le vendite di Home Pong calano gradualmente fino ad azzerarsi, mentre la maggior parte delle aziende presenti sul mercato sono costrette a ritirarsi; le uniche a sopravviveresono Atari e Magnavox, grazie alle loro dimensioni e alla loro solidità.

Tuttavia, la società californiana perde il suo fondatore, Nolan Bushnell, che lascia in seguito a contrasti con la dirigenza Warner, la quale non approva il suo stile di lavoro informale. Al suo posto viene nominato il manager Ray Kassar: da qui in poi Atari passerà da azienda leader nell'innovazione ad una strategia basata sullo sfruttamento intensivo delle proprietà intellettuali in suo possesso.

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