Mac OS X 10.0 “Cheetah”

Mac OS X 10.0 “Cheetah” viene ufficialmente rilasciato il 24 Marzo del 2001 ed incorpora molte delle funzionalità e dei miglioramenti derivati dai feedback ottenuti dal programma di testing sulla beta pubblica. Apple, inoltre, decide di premiare proprio gli utenti che hanno collaborato alla fase di test, scontando il nuovo sistema dei 29.95$ necessari all’acquisto della Beta e portando così il prezzo da 129$ a poco meno di 100$.

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Mac OS X 10.0 con la nuova UI Aqua

BigA comincia ad affiancare ufficiosamente al numero di release un suffisso legato al nome di felini, in questo caso un ghepardo, cosa che diventerà ufficiale con Tiger. Questa scelta verrà spiegata solo alcuni anni dopo come un modo per dare l'idea della velocità, fluidità e, soprattutto, reattività dell’OS Apple rispetto agli altri.

Più che una versione finale, “cheetah” può essere considerato come un “proof of concept”, in quanto, come tutte le prime versioni, non è immune da problemi e, soprattutto, non è particolarmente ottimizzato.

I diversi bug e la comprovata lentezza, portando gli smanettoni ad associare al codename per un significato diverso da quello ufficiale, attraverso un gioco di parole teso a definire Mac OS X “selvaggiamente impreciso”.

Il nuovo OS si presenta, comunque, con tutte le funzionalità che appartengono alla sfera di un moderno sistema operativo: esecuzione dei programmi in modalità protettamultitasking preemptive, driver che possono essere attivati/disattivati, nonchè Cocoa, un avanzato ambiente di sviluppo ad oggetti derivato direttamente da OpenSTEP di NeXT. Da Mac OS 9, il nuovo sistema eredita HFS+, il sistema di aggiornamento e Sherlock, l’innovativo sistema di ricerca della Mela fin dai tempi di Copland. Del tutto nuovo, invece, TextEdit, il supporto nativo ai PDF e AppleScript.

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Sherlock

La nova interfaccia Aqua, anche se graficamente accattivante, costringe gli utenti  a ripensare al modus operandi a cui erano abituati, soprattutto in funzione della Dock, diretta derivazione di NeXTSTEP/OpenSTEP, e vero centro di controllo del sistema.

Da segnalare, inoltre, che il browser standard è Microsoft Internet Explorer (5.1) per Mac poiché Safari è ancora lontano dall’essere pronto.

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Internet Explorer per Mac

Tra i limiti più vistosi, invece, si segnalano: il mancato supporto AppleTalk (reti Mac) e a SMB (reti Windows) che di fatto “isolano” Mac OS X dal resto del mondo, mentre totalmente incomprensibile è l’impossibilità di masterizzare CD/DVD, cosa ormai comune in tutti i sistemi operativi, Mac OS 9 compreso.

Il punto debole del novo OS è sicuramente la scarsa disponibilità delle applicazioni native che costringe spesso all’utilizzo dell'ambiente "Classic", non del tutto integrato e che, per la sua attivazione, necessita di una release originale di Mac OS 9.1 (o successiva) non fornita direttamente con OSX 10.0.

Altro aspetto dolente sono le risorse richieste per far girare il nuovo “pargolo”: processore G3, 128 MB di RAM e 800 MB di spazio libero su hard disk (minimo, consigliato 1.5GB), cosa che taglia fuori una notevole schiera di possessori di computer della mela che, mediamente, hanno un sistema con 64MB di memoria.

Mac OS X 10.0 è interessato in seguito da 4 minor release, dalla 10.0.1 (14 aprile 2001) alla 10.0.4 (21 giugno 2001) rilasciate per risolvere i bug evidenziati e migliorare le performance del sistema. Tra queste la 10.0.2 introduce iTunes e permette di colmare, in parte, l’assenza del tool di masterizzazione.

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QuickTime Player

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