Le Versioni del DOS

La prima versione ufficiale del PC-DOS (l’MS-DOS arriverà più tardi) viene siglata il 12 agosto 1981, poco prima della commercializzazione del Personal Computer. Si tratta della release 1.0 e supporta solo unità Single-Sided da 5,25"con una capacità di 160KB, mentre non fornisce alcun supporto per i dischi rigidi.

 dos10_command_prompt

DOS 1.00 Command Prompt

Questa prima versione dispone, inoltre, solo di un set minimale di comandi:

CHKDSK, DIR, FORMATO, RENAME, COMP, DISKCOMP, MODE, SYS, COPY, DISKCOPY, PAUSE, TIME, DATA ERASE, TYPE e REM.

Opzionali, quindi non in bundle, sono: l'Editor di testo EDLIN, un linker, un debugger, e una serie di programmi BASIC.

I molti limiti di questa prima release sono mitigati dalla scarsa disponibilità dei PC stessi, e consentono a Microsoft di lavorare con relativa tranquillità alla versione 1.1, rilasciata nel maggio del 1982, che oltre a diventare PC-DOS 1.1 viene anche rilasciata ad OEM terzi come MS-DOS 1.25, che a loro volta lo rinominano ed etichettano in modo diverso.

Il DOS 1.1 introduce il supporto per i dischi Double Side da 320KB, utilizza 12Kb di RAM, ed è l'ultima versione scritta e manutenuta da Tim Paterson (che di li a poco lascerà Microsoft, salvo rientrarvi qualche anno dopo), quindi derivato sull'originale 86-DOS.

L'8 Marzo del 1983 viene presentato il nuovo PC IBM XT e il PC-DOS 2.0 . Questa release è caratterizzata da una completa riscrittura e richiede “ben” 24Kb di Ram per funzionare correttamente. Molte sono le nuove caratteristiche introdotte, derivate per lo più dal mondo UNIX ed in particolare da XENIX, la versione Microsoft. Tra esse si annoverano: un file system ad albero, il supporto per l'unità disco rigido (fino a 16.76MB) basato su FAT12, il supporto dei dischi da 5,25" da 180KB/360KB, il reindirizzamento dell'I/O e la stampa in background.

Il primo upgrade della versione 2.0 arriva il 1 Novembre del 1983 con il PC-DOS 2.1, complemento ideale del nuovo PCjr di IBM, che si  limita a corregge una serie di bug ed è ottimizzato per il nuovo hardware.

ibm-ms_dos_210

IBM DOS 2.x package

L'anno successivo, il 14 agosto 1984, arriva il PC-DOS 3.0 e nel mese di ottobre il PC-DOS 3.1: entrambe richiedono 36Kb di RAM. La nuova major release è pensata per il PC IBM AT con processore i286 ed include: supporto per un disco virtuale (vdisk) creato utilizzando la memoria superiore a 1 MB, FAT16, supporto per dischi rigidi con una sola partizione fino a 32 MB, supporto ai dischi 5.25" HD da 1.2 MB.

La versione 3.1 aggiunge le feauture eliminate per rispettare i tempi di rilascio. Tra queste: il supporto per le tastiere internazionali, il supporto alla stampanti rete,  il reindirizzamento dell’I/O su file e  la loro condivisione.

La lunga serie 3.xx si arricchisce il 18 Marzo del 1986 con la versione 3.2 che "porta il DOS in rete", grazie al supporto del Token Ring di Rete, e al contempo inserisce il supporto ai dischi da 3.5" con capacità di720Kb e i nuovi comandi XCOPY e REPLACE. Il PC-DOS 3.2 occupa 44Kb di Ram, 8Kb in più del precedente ed è anche la prima versione commercializzata ufficialmente da Microsoft in formato pacchettizzato per i piccoli assemblatori indipendenti.

msdos_320

Il 2 aprile del 1987 è l'anno del definitivo consacramento dei PC IBM con l'IBM PS/2 e l'MS/PC-DOS 3.3, anticipato alcuni mesi prima dalla minor release 3.21. Il DOS 3.3 introduce la partizione estesa che supporta fino a 23 sub-partizioni (unità logiche) con dimensione massima di 32 MB ciascuna, il supporto ai dischi HD da 3,5" in grado di memorizzare fino a 1.44MB, la possibilità di utilizzare i comandi nidificati nei file batch (utilizzando il nuovo comando CALL), il potenziamento del supporto per le lingue straniere ed i comandi FASTOPEN ed APPEND. La memoria minima necessaria per questa versione è di 128KB.

Della versione 3.3 viene realizzato un piccolo upgrade rilevante noto come Compaq DOS 3.31 (frutto della stretta collaborazione tra Microsoft e Compaq) che consente di avere partizioni fino a 2Gb, grazie ad un indirizzamento interno dell'OS e del BPB (Bios Parameter Block) a 32 bit.

Nel frattempo Digital Research tenta di risalire la china passando gradualmente dal CP/M-86 al DR-DOS, il cui anello di congiunzione è il DOS Plus presentato nel 1986.

L'OS di casa Digital R. è in grado di far girare applicazioni PC/MS-DOS compatibili ed applicazioni CP/M-86 addirittura in multitasking. Il 1988 è l'anno di lancio del DR-DOS 3.41, il cui numero di release è scelto in base alla versione di PC/MS-DOS di confronto. Lo stesso anno (19 luglio) Microsoft presenta il PC/MS-DOS 4.0.

Questa nuova major release introduce in modo nativo i miglioramenti del Compaq DOS 3.31, il supporto per standard LIM (Lotus, Intel, Microsoft) per la gestione della Memoria Espansa (EMS), ed una rudimentale interfaccia utente grafica (GUI). Con le funzionalità aumenta anche la quantità di memoria minima necessaria che si attesta intorno ai 256 Kb.

La release 4.0 si rileva, però,  un vero disastro a causa dei numerosi bug che interessano ogni suo aspetto e porta Microsoft a rilasciare velocemente una serie di CSD (Corrective Service Disk) e la release 4.01, ma il destino della serie 4.x è ormai segnato.

drdos341_package

DR DOS 3.41 - Manuale

Nel Maggio del 1990 Digital Research rilascia il DR-DOS 5.0 (saltando la versione 4 per evitare confronti con la disastrosa release MS/IBM), che si dimostra particolarmente innovativo ed è il primo DOS ad introdurre utility terze in bunde. La nuova creatura di Kildall introduce ViewMax (una shell grafica derivata da GEM della stessa DR), QEMM per l'ottimizzazione e la gestione della Memoria Estesa, una gestione della cache del disco evoluta e tutta una serie di utility accessorie.

Il 6 giugno del 1991, a ben tre anni di distanza dalla precedente release, Microsoft rilascia l'MS-DOS 5.0, mentre IBM annuncia il PC-DOS 5.0 l'11 giugno 1991. La nuova versione vuole essere una risposta alla crescente popolarità del DR-DOS che ha il merito di aver rianimato il confronto e, di conseguenza, lo sviluppo dei sistemi DOS.

Con questa release il DOS diventa "adulto", potendo finalmente contare su una serie di tool importati ed una migliore gestione della memoria grazie al supporto completo per la memoria estesa. In particolare è possibile spostare pezzi del sistema operativo oltre i 640KB di memoria inferiore, liberando preziosa memoria base per l'esecuzione dei programmi applicativi. E' comunque doveroso sottolineare che tali funzionalità erano del tutto simili a quelle già introdotte nel DR-DOS 5 quasi un anno prima.

msdos5_dosshell

MS DOS Shell

Con la release 5, per la prima volta, l'MS-DOS ed il PC-DOS seguono strade diverse ed il loro sviluppo è affidato a team distinti: i rapporti tra Microsoft ed IBM sono in declino da tempo, condizionati soprattutto dalle scelte relative ad OS/2 e Windows.

L'MS/IBM DOS 5 introduce il supporto ai dischi HD 3.5" da 2.88 MB (un flop di per se) ed il supporto contemporaneo fino ad 8 HD, oltre a nuove utility di gestione come l'Undelete e l'Unformat. Proprio alcuni bug relativi alle funzionalità riguardanti la gestione dei file portano al rilascio dell' MS-DOS 5.0a, l' 11 novembre 1991 e anche IBM rilascia, in proprio, una serie patch per il PC-DOS 5.0 che oltre a correggere tali problemi pongono rimedio ad altri 50bug.

Sempre nel 1991 Digital Research rilascia il DR-DOS 6.0.

Si tratta, come da tradizione DR, di un DOS particolarmente innovativo che ingloba il programma di compressione del disco SuperStor/DS, una serie di API per l'utilizzo avanzato dei processori i386 e un sistema della gestione delle applicazioni in multitasking (addirittura pre-emptive sugli i386 o successivi) denominato TaskMax. DR-DOS 6.0 è sicuramente il DOS più evoluto presente sul mercato, tanto da attirare le attenzioni di Novell che decide di acquistare l'intera software house ed iniziare a commercializzare il sistema sotto il proprio marchio.

drdos6

Il successivo step evolutivo tocca ad IBM con il PC-DOS 5.00.1, 28 aprile 1992, che oltre a raccogliere tutti i fix precedenti, rappresenta una piccola rivoluzione per Big Blue, supportando per la prima volta in modo ufficiale hardware non proprietario. Alcuni mesi dopo (20 ottobre 1992) è la volta del PC-DOS 5.02, che aggiunge il supporto APM (Advanced Power Management) per i notebook ed i comandi INTERLINK e INTERSVR che permettono il trasferimento diretto di file tra sistemi attraverso un cavo seriale o parallelo.

Il 30 Marzo 1993 Microsoft tenta l'allungo sui concorrenti introducendo l'MS-DOS 6.0 che porta in bundle il software di compressione del disco DoubleSpace, un Antivirus minimale, un sistema di Backup dei dati e Memmaker per l'ottimizzazione automatica dell'uso della memoria. MS-DOS 6 è il complemento ideale per Windows 3.1x.

IBM risponde il 19 Giugno del 1993 con il PC-DOS 6.1, saltando la release 6.0 per non confonderla con quella Microsoft e inglobando una serie impressionante di utility: compressione del disco (su licenza di Stac Electronics), IBM Antivirus, Full-screen backup, Nuovo editor full-screen (denominato "E"), RAMBoost per l'ottimizzazione della memoria e un Software di pianificazione. Il nuovo DOS introduce il supporto ai Pen Device e allo standard PCMCIA (PC Card).

ibmdos61

Nel Novembre del 1993 Microsoft presenta l'MS-DOS 6.2 (nome in codice Elroy), il cui rilascio è principalmente motivato dalla necessità di correggere alcuni bug di DoubleSpace, che provocavano la perdita/corruzione dei dati. Il tutto si traduce nell'aggiornamento di SCANDISK, DISKCOPY, e SmartDrive (cache del disco). A solo un mese di distanza, e dopo molti rinvii, Novell presenta il Novell DOS 7 (alias DR-DOS 7.0). Questa release però, non ripropone le apprezzate qualità delle precedenti release targate Digital R, rilevandosi un totale disastro, essendo poco stabile e pieno di bug. L'insuccesso pesa talmente tanto che Novell cede l'intero ramo riconducibile ai prodotti DR a Caldera, segnando l’inizio dell'inesorabile tramonto della gloriosa società di Kildall.

novelldos7

Più che per scelta, l'evoluzione in casa Microsoft continua per far fronte all'ingiunzione avviata da Stac Electronics che si scaglia contro DoubleSpace, affermando che si tratti di un clone del proprio Stacker. Ciò porta al rilascio dell' MS-DOS 6.21, senza tool di compressione del disco, ed infine, nel 1994 alla release MS-DOS 6.22 con il nuovo tool DriveSpace.

msdos622_drivespace_win

Il tool DriveSpace per Windows 3.1x incluso nell'MS-DOS 6.22

Con la versione 6.22 si conclude lo sviluppo stand-alone del DOS targato Microsoft. La casa di Redmond è ormai concentrata sullo sviluppo di Windows 95 che ingloberà la versione 7.0 del DOS, mentre le versioni 7.1 e 8.0 saranno inglobate in Windows 98 e Windows ME. In particolare il DOS presente in Windows 95 (internamente codificato come MS-DOS 7.0) include il supporto per nomi di file lunghi attraverso VFat. L'MS-DOS 7,1 incluso in Windows 95B (OEM Service Release 2), Windows 98 e Windows 98SE (Second Edition), aggiunge il supporto per il file system FAT32. Windows Me, infine, include l'MS-DOS 8.0, che ingloba la correzione di alcuni bug per il supporto alle unità di grandi dimensioni.

IBM decide di continuare ulteriore lo sviluppo del proprio DOS con il rilascio del PC-DOS 6.3 (27 aprile 1994), andando a migliorare notevolmente le varie utility in bundle (ad eccezione del pessimo SuperStor/DS) e includendo il programma MSCDEX oltre al supporto per le unità CD-ROM. Sempre nel 1994 IBM rilascia il PC DOS 7.0, più che altro per supportare tutti gli utenti ancora legati ai vecchi applicativi e abbandonando “l’odiato” SuperStor/DS in favore di Stacker.

La storia del DOS si conclude proprio con Big Blue che, dopo ben 4 anni, rilascia il PC-DOS 2000 (7.0 revision 1), sostanzialmente una versione 7.0 aggiornata per risolvere i problemi del famoso MILLENNIUM BUG e supportare il simbolo dell'Euro. In realtà era già stata rilasciata anche una release 7.1, definita come kernel-only release, poiché aggiornava solo i file di sistema principale.

pcdos_2000package

Di fatti, comunque, il PC DOS 2000 è stato l'ultimo DOS, di qualsiasi produttore, pubblicato in edizione retail, e ha lasciato il posto alle soluzioni open-source, gestite da community di appassionati, tra cui spicca FreeDOS, creato da scratch e guidato da Jim Hall e OpenDOS, erede di un “mistico” Caldora DOS e quindi discendente diretto del glorioso DR - DOS.

Free Joomla templates by Ltheme