Lotus 1-2-3 viene presentato pubblicamente il 26 gennaio del 1983.
Lotus 1-2-3
Il prodotto realizzato da Kapor è pensato per agevolare una serie di attività integrate, come enfatizzato dal nome stesso che evoca le tre componenti fondamentali: spreadsheet, database e graphics management. La soluzione Lotus completa la riqualificazione dei sistemi Personal da macchine per hobbisti a veri strumenti professionali, portando a compimento quanto iniziato da VisiCalc, così come ricorda lo stesso Kapor intervistato in occasione del 30esimo anniversario:
“It was a product that really legitimised the PC worldwide as a general business tool for non-technical users more than any other product... People were buying PCs to learn 1-2-3”
[Fu un prodotto che legittimo a livello mondiale il PC quale strumento di business per utenti non specificamente tecnici, molto più di qualsiasi alto sistema. Le persone compravano i PC per imparare 1-2-3]
Sempre il co-fondatore di Lotus paragona 1-2-3, con le dovute ed ovvie differenze, a Google ed a Facebook:
“It was as big as anything that’s big today. It was the Google or Facebook of its time. The market size was orders of magnitude smaller but the magnitude was the same.”
[E’ stato (n.d.r., Lotus) grande come tutte le grandi cose di oggi. Fu il Google o il Facebook del suo tempo, anche se le dimensioni del mercato erano differenti.]
Il primo anno le vendite di 1-2-3 furono incredibili, con un attesa di revenue pari a 50milioni di dollari 495$ a copia), tanto da spingere Kapor a trasformare velocemente Lotus Development Corporation (LDC), fondata nel 1981, in una società per azioni.
Un successo incredibile e un’opportunità praticamente unica dovuto ad una serie di elementi, tra cui il lancio del nuovo PC IBM e l’impossibilità per VisiCorp di sviluppare una versione convincente per il nuovo calcolatore visto che tutte le energie erano concentrate sugli aspetti legali della contesa relativa alla proprietà di VisiCalc con Personal Software, detentrice dei diritti di distribuzione.
Kapor è ben cosciente della situazione (proviene proprio dalla trincea di VisiCalc in cui aveva il ruolo di Product Manager per la piattaforma ATARI) e coglie al volo l’opportunità di realizzare un prodotto completamente nuovo, che elabora grandi quantità di dati in modo efficace ed efficiente, coinvolgendo Jonathan Sachs e fondando insieme Lotus Development Corporation.
1-2-3 viene pensato come un prodotto semplice da usare, senza la necessità di competenze specifiche, progettato sul DOS:
“I felt the key to unlocking the market was making something ordinary people could use. It had to be better than single-letter commands… We spent lot of time on how to work efficiently, so we had slash commands with the keyboards so people quickly developed muscle memory.”
[Sentii che la chiava del successo era realizzare qualcosa che le persone ordinarie potessero utilizzare. Qualcosa di superiore rispetto ai single-letter command… Spendemmo un sacco di tempo per capire come sviluppare un sistema efficiente, sfruttando il tasto “slash”…]
In effetti lo spreadsheet di Lotus è un passo avanti rispetto a VisiCalc ed i vari competitor che si stanno affacciando sul mercato, guidando l’utilizzatore nell’espletamento delle proprie funzioni. Inoltre, fondamentale e vincente risulta l’idea di corredare il software con un completo tutorial ed un help sensibile al contesto.
Fondamentale è, inoltre, la strategia di marketing di vendere un sistema chiavi in mano: 1 PC IBM 5150 con 256Kb memoria (invece che i canonici 64Kb), 1 stampante e Lotus 1-2-3, il tutto alla “modica cifra” di 5.000dollari. Sempre 1-2-3 viene usato da IBM per spingere, senza successo, le vendite del PCjr. Per Lotus è un successo senza precedenti nel mondo del software, proiettandola nella sfera dei big-three delle software house, insieme a Microsoft e Ashton-Tate.
Lotus 1-2-3 sul PCjr
Ma il successo è difficile da gestire, soprattutto quando il concorrente si chiama Microsoft e quando si commettono degli errori di percorso. Nel caso di 1-2-3 i problemi si concentrano nella scelta di riscriverlo completamente in C, abbandonando il macro assembler, per renderne più agevole il porting su altre piattaforme. Tale decisione si rileva un disastro, tanto da portate nel 1989 al rilascio di due versioni parallele: la v2.2 ancora in macro-assembler per sistemi con scarse risorse hardware e la v3.0 per PC più corazzati.
Ancor più grave il fatto che tutto il tempo dedicato a completare il porting porta Lotus a “distrarsi” e non accorgersi dell’avanza di Windows (2.x) e del nuovo Excel, sia per Mac (1985) che per Windows stesso (1987) che va a sostituire il già ottimo Multiplan. Inoltre, nel 1990 Microsoft lancia Office, con Word e PowerPoint, ponendo le basi per il dominio incontrastato del settore applicativo.
Tutto ciò avviene quando Kapor ha già lasciato Lotus (1986), ma è proprio il co-fondatore di Lotus ad analizzare bene quello che poi portò Lotus ad essere acquistata da IBM e diventare, sostanzialmente, una comparsa, fino al completo abbandono di 1-2-3 e degli altri prodotti ad esclusione di Notes e Domino:
“It became clear to me by 1984 that Microsoft was likely going to be the big winner in the PC software apps and operating system category, partly because of the dynamics of owning and controlling the operating system: that gave you enormous power and I came to see Bill Gates was fierce competitor. He was smart and ruthless in pursuit of business objectives and I was not as ruthless: I’m super competitive, but... my goals and values are not about crushing the comp and I don’t have the kind of personality to carry out a strategy like that. It presented a dilemma.”
[Nel 1984 per me divenne chiaro che Microsoft si avviava a vincere la battaglia per il dominio sul software, si sistema e applicativo, per il mondo dei PC: sia perché controllava il sistema operativo, che gli conferiva un potere enorme, sia perché Bill Gates era un competitor feroce. A differenza di me, era intelligente e spietato nel perseguimento degli obiettivi di business. Io sono super competitivo, ma... i miei obiettivi e valori non contemplano l’attività di “schiacciare” i competitor e non ho la personalità adatta per seguire una strategia simile”