Il Floppy Disk e gli one-pass-copier

Una serie di utility, sicuramente presenti nella cassetta degli attrezzi di chi utilizzava i computer nel periodo d’oro del DOS, è rappresentataa dai One Pass Copier.

Si tratta, in sostanza, di programmi dedicati alla copia dei floppy, accomunati dal fatto che era possibile copiare un intero floppy in un'unica passata, leggendone completamente il contenuto dal floppy di origine e, successivamente, riversandolo sul floppy di destinazione. Tali tool erano molto diffusi non solo nel mondo DOS, ma anche su altri sistemi “personal” come l’ATARI ST con funzionalità assolutamente all’altezza, se non superiori, ai corrispettivi del mondo PC.

atari fastcopyIIIAtari FastCopy III

Per il periodo di riferimento (fine anni 80, primi anni ’90) queste utility erano una vera e propria manna dal cielo. Basti pensare che per copiare un floppy con il Diskcopy del dos occorrevano una serie di letture e scritture combinate, il che costringeva gli utenti con un solo lettore (maggioranza dei casi) a continui cambi dei dischi. Microsoft pose rimedio al problema solo con la versione 6.20 del DOS (1993), modificando il Diskcopy in modo che utilizzasse un’area sul disco rigido come spazio d’appoggio. Ad onor del vero Digital Research con il suo DR-DOS 6 (1991) forniva già questa funzionalità, anticipando come sempre Microsoft ed IBM sullo sviluppo dei sistemi DOS-like.

Gli One Pass Copier erano, però, decisamente più evoluti, essendo in grado di sfruttare la memoria espansa (EMS , la memoria estesa (XMS), e, in ultimo, il disco e offrendo una comoda User Interface (text-based o addirittura grafica) basata su menù.

dcf DCF, Disk Copy Fast 5.1

Si pensi che uno di essi, VGACopy, includeva addirittura una screen saver ed un piccolo gioco!

Tutti, inoltre, offrivano funzionalità aggiuntive come: formattazione dei floppy con capacità superiori ai canonici 1.44Mb (tipicamente 1.6 / 1.78 Mb), possibilità di creare e gestire immagini dei floppyscansione antivirus pre-processo di copia attraverso un tool esternopossibilità di formattare il disco di destinazione prima dell’avvio della scrittura, ecc.

In fatto di velocità, il re incontrastato era HD-Copy, particolarmente apprezzato anche per la possibilità di formattare in modo affidabile i floppy con formati speciali e raggiungere così il limite di 1.72Mb sui floppy HD da 3.5” e di 1.48Mb su quelli da 5,25”. Questa scelta però comportava la necessità di utilizzare un programma TSR (Terminate and Stay Resident ) denominato FDREAD (fornito con il copiatore) per far leggere correttamente il floppy dal sistema DOS.

hdcopy HD Copy

Anche VGACopy , il cui nome completo era VGACopy/386 denotando la necessità di sistemi 386 o superiori per poter essere eseguito, era in grado di gestire i formati fuori standard, anche se faceva la parte da leone nella creazione e gestione di vere e proprie collezioni di disk image attraverso il formato VCP basato su ARJ, con la possibilità di criptare l’immagine e gestirla tramite la GUI del programma stesso.

vgacopy VGACopy/386 6.25: notare che girando su un sistema i486, il nome cambia in VGACopy/486.

Strada diversa, invece, quella intrapresa da tool come D2D o XDSKCPY, basati riga di comando e pensati per essere utilizzati in elaborazioni batch, particolarmente utili per la copia multipla dei dischi.

xdcpy200XDSKCPY 2.0

Con l’arrivo della nuova generazione di sistemi operativi, come OS/2 e Windows 9x/NT, questi tool persero molto della loro utilità, inizialmente per problemi di compatibilità dovuti all’uso diretto e non omologato della memoria e poi per il progressivo abbandono del floppy stesso.

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